Lettera pastorale del vescovo di Biella mons. Bernardino Bollati relativa alla Quaresima di quell'anno
Tipologia Documento
Data topica
Biella
Data cronica
- 1821 Febbraio 26
Numerazione definitiva
- Numero definitivo
- 341
- Prefisso
- ASPCC
Contenuto
- L'indulto a suo tempo concesso dai pontefici Pio VI e Pio VII a che i fedeli potessero cibarsi in Quaresima "di quelle carni, delle quali soleva farsi uso in tutto l'anno" non è da considerarsi un'abrogazione dei precetti bensì una temporanea sospensione per tempi travagliati da guerre e carestie. Le ragioni dell'indulto sono venute meno, sicché sono ripristinate le secolari disposizioni del divieto di cibarsi di carni nel tempo di Quaresima oltre alla conferma dell'obbligo del digiuno mai venuto meno. Quanto, in conformità alle disposizioni pervenute dal Cardinal Vicario. Richiamo alla vigilanza contro i "libertini" che infrangono ostentatamente le disposizioni quaresimali. Si tratta di disposizioni mitigate rispetto all'obbligo vigente fino al XIII secolo di cibarsi in Quaresima una sola volta al giorno. Occorre però conformarsi nell'osservanza del precetto allo Spirito che lo detta, spirito di penitenza e di preparazione alla Pasqua, giacché "poco ci gioverebbe conformarci alla sola lettera". Controfirmata dal segretario prete Matteo Olivero. Stampata a Biella dai Fratelli Amosso "stampatori vescovili"
Note
- Vedi pubblicazione Neiretti. Presente lo stemma del vescovo