Lettera pastorale del vescovo di Biella mons. Giovanni Pietro Losana relativa alla Quaresima del 1866, ma anche a varie questioni dottrinali e sociali nemiche della Chiesa

Tipologia Documento
Data topica Biella
Data cronica
1866 Gennaio 29

Numerazione definitiva

Numero definitivo
461
Prefisso
ASPCC

Contenuto

Empietà ed errore dilagano in tutta Europa e tra tutti i ceti sociali. Per salvarsi non basta il semplice assenso ma occorre stabilire come. I "cosiddetti Liberi Pensatori" dicono che l'uomo deve trovare da sé la sua norma di vita e proclamano la "morale indipendente". Ma la morale è unica, eterna e valida per tutti come i principi da cui deriva. La sua fonte è solo in Dio, come riconoscono gli stessi massoni. Senza un codice morale comune ed autorevole nessuna società può durare, perché se ogni individuo se ne fabbrica uno proprio si torna alla vita selvaggia. Per contrastare le tendenze individualistiche occorre contrapporre all'errore la fede, che però è teoria e pratica di vita, come il Vangelo che non è un trattato di morale speculativa, ma un trattato pratico, una vera e propria costituzione civile, che, se osservato, basterebbe a far felice la Nazione. La fede senza le opere è come un corpo senza vita. Esortazione a contrastare la morale indipendente e chi la diffonde. In modo particolare occorre contrastare il matrimonio civile. Esorta gli sposi a presentarsi al magistrato civile per gli atti civili e di convenienza sociale, e invita il magistrato civile a persuadere gli sposi "a preventivamente recarsi a compiere l'atto religioso". Controfirmata dal segretario Calanzano Vigna.

Stampata a Biella da Giuseppe Amosso "tipografo vescovile"

Note

Vedi pubblicazione Neiretti. Presente lo stemma del vescovo. Piccolo formato

Persona