"Atti di mision in possesso del Molto Illustre, e Molto Reverendo Sig. Priore e Vicario foraneo del Giovanni Battista Forno del presente luogo in odio di messer Quilico Gallo della Valle d'esso luogo"

Tipologia Documento
Data topica Campiglia Cervo
Data cronica
1704 Settembre 02 - 1704 Novembre 22

Numerazione definitiva

Numero definitivo
636
Prefisso
ASPCC

Contenuto

Il priore don Forno era procuratore di Anna Maria fu Giovanni Battista Fiandrino e moglie di Giovanni Battista Albertazzi residente a Cuneo (come da strumento di procura del 17 luglio 1697 rogato Dalmazzo). Per sentenza del Tribunale di Andorno (o di Biella?) 21 giugno 1698, Anna Maria fu Giovanni Battista Fiandrino aveva ottenuto la remissione dell'eredità paterna e dei beni ereditari della defunta madre che, dopo essere rimasta vedova, si era risposata con Quilico fu Comino Gallo. La detta sentenza era avversa a Quilico Gallo e ai suoi fratelli Giovanni Maria, Giovanni Francesco e Pietro Antonio, nonché a Giovanni Battista e Maria figli del defunto altro loro fratello Giovanni Pietro (rappresentati dal notaio Cesare Ramasco). L'eredità di Giovanni Battista Fiandrino (come da inventario 1° aprile 1764 e i mobili e "effetti" oggetto della contesa valevano 2.764 lire e 4 soldi. Anna Maria doveva quindi ricevere detti beni o il loro controvalore da attingersi dall'eredità di Comino Gallo in qualità di sigurtà rillevatario della defunta suocera (come da atto 9 aprile 1676). I beni individuati per soddisfare la sentenza erano una casa ("travata") posta al cantone di Driagno ("d'Adriano") con stalla e fienile, nonché un prato posto alla casa de Viani e una camera al terzo piano di una casa pure posta alla casa de Viani. I beni vengono perciò immessi in possesso del procuratore don Furno nel novembre 1704 (i Gallo contumaci) alla presenza dell'avv. Paolo Ignazio Grandi di Crescentino, vice auditore generale di guerra e giudice ordinario di Andorno per conto del Marchese San Martino Parella

Note

Segnatura originale in inchiostro nero: "90"