"Atti formali Campiglia Parocchiale contro Particolari Rosazza"

Tipologia Documento
Data topica Biella, Campiglia Cervo e Rosazza
Data cronica
1824 Marzo 27 - 1824 Agosto 18
Note
La prima data è quella della risposta alla supplica (senza data)

Numerazione definitiva

Numero definitivo
767
Prefisso
ASPCC

Contenuto

Le carte riguardano l'erezione della Parrocchia di Rosazza voluta dai frazionisti di Rosazza, Beccara e Vittoni, troppo distanti dalla chiesa parrocchiale di Campiglia Cervo e spesso impossibilitati a frequentarla per le funzioni religiose. L'atto conclusivo, quello del 18 agosto 1824, metteva i promotori dell'erezione della nuova parrocchia, stante l'autorizzazione del vescovo di Biella, mons. Bernardino Bollati, nelle condizioni di procedere, a patto che ogni anno la suddetta nuova parrocchia versasse a quella di Campiglia Cervo e al suo parroco una indennità di 100 lire per ciascuna frazione (o costituendo un capitale capace di produrre 200 lire d'interesse minimo all'anno). La documentazione include la supplica iniziale delle tre comunità interessate al vescovo di Biella, con suo responso interlocutorio del 27 marzo 1824. L'iniziativa dei frazionisti si originava, oltre che dalla antica volontà di "smembrazione" dovuta alla distanza e alla impraticabilità delle strade in inverno (interessante la descrizione delle condizioni delle popolazioni, con riferimenti ai corsi d'acqua e alle donne a casa d'estate e gli uomini espatriati per lavoro), anche dal lascito del sacerdote don Pietro Giuseppe Rosazza finalizzato all'erezione in parrocchia del preesistente oratorio dedicato ai santi Pietro e Giorgio (avrebbe mantenuto lo stesso titolo) di Rosazza (vedi testamento e codicilli del 15 e 29 aprile 1823 trascritto più volte negli atti). Inclusa anche la "Nota de' Signori contribuenti del Cantone di Rosazza pel supplemento della Congrua per la parrocchia come sopra erigenda". Nell'eredità di don Rosazza erano inclusi anche i suoi libri che sarebbero spettati al nuovo parroco. Il resto degli atti costituisce la "causa" intentata da Campiglia Cervo per evitare la separazione o, almeno, che quest'ultima non fosse cagione di perdita economica. A Campiglia Cervo era parroco don Giacinto Azario. Il dibattimento, svoltosi presso la Curia episcopale di Biella, vedeva il causidico avv. Giuseppe Arnulfo a rappresentare Campiglia Cervo, contro il collega avv. Pietro Gariazzo per i frazionisti. La compagine dei "secessionisti" era capitanata da Giovanni Battista Mosca, sindaco di Piedicavallo (del cui territorio Beccara faceva parte). Interessante anche il riferimento a San Giovanni d'Andorno: anche la nuova parrocchia avrebbe dovuto partecipare al Consiglio di Amministrazione del santuario. Allegate carte inerenti risalenti (originali o in copia, anche in latino) al 1728 e a tutto il XVIII secolo in riferimento alle motivazioni che inducevano i particolari delle citate comunità a volersi staccare dalla Parrocchia di Campiglia Cervo per erigerne una autonoma (questioni di distanza, i problemi del ponte Concresio, la difficoltà di amministrare i sacramenti ecc.)

Note

Segnatura originale in inchiostro rosso: "N° 241". Segnatura originale in inchiostro nero: "Casella 1a d'ordine N° 7"