"Fondazione del Beneficio parrocchiale nella Chiesa vicariale di Sant'Eusebio a Riabella"

Tipologia Documento
Data topica Riabella
Data cronica
1838 Gennaio 24

Numerazione definitiva

Numero definitivo
780
Prefisso
ASPCC

Contenuto

L'atto è rogato dal notaio Giuseppe Mongilardi nella "casa della vicaria" alla presenza del vicario generale della Diocesi di Biella, can. avv. don Giovanni Lorenzo Bona. Era presente anche don Giovanni Pietro Ajmone di Coggiola "vicario curato". L'intento di trasformare la vicaria in parrocchia era stato attestato dallo strumento 13 gennaio 1835 (rogato Mongilardi) sottoposto all'approvazione del vescovo di Biella, mons. Losana. Altro atto analogo il 1° luglio 1837 (rogato pure Mongilardi). In quella occasione don Ajmone, allora viceparroco di Campiglia Cervo, aveva assegnato un "supplemento di congrua" di 4.000 lire perchè l'erezione in parrocchia avvenisse, in integrazione delle 2.000 lire già assegnate di suo da mons. Losana medesimo. A quel punto la dotazione della vicaria ammontava a lire 10.000 lire, ma conditio sine qua non per ottenere la costituzione del beneficio parrocchiale era che la dotazione arrivasse a 20.000 lire. I particolari e gli amministratori si impegnarono quindi a sopperire alla mancante quota e la parrocchia fu ufficialmente costituita con una congrua di lire 4.000. Nell'atto sono anche esplicitati gli obblighi di fornitura della cera per le "torchie" cerimoniali (per le sepolture), del campanaro ecc. Nell'atto è pure inserita la cessione spontanea a favore della neonata parrocchia di un credito di Pietro Zanazza di Riabella verso Carlo Ramasco Merlin di Sagliano

Note

Segnatura originale in inchiostro rosso: "N° 141". Segnatura originale in inchiostro nero: "Casella 1 N. 14"