Codicillo testamentario di Giovanni Battista fu Pantaleone Beggio "della Valle del presente luogho d'Andorno"
- 1674 Gennaio 23
Numerazione definitiva
- Numero definitivo
- 1029
- Prefisso
- ASPCC
Contenuto
L'atto, ricevuto dal notaio Giovanni Maria Levera di Andorno, è redatto nella camera della casa del "codicillante" che giaceva a letto ammalato. Interessante, oltre al solito riferimento alla caducità della natura umana e all'incertezza dell'ora della morte, l'invito a tenere a mente queste cose per "l'uomo deambulatore". Dispone accoglienza per la figlia Antonia, "fu moglie di Francesco Cicero la aule è ritornata a casa e restituitoli la di lei dote", le assegna una parte della casa fabbricata da Pantaleone e Bartolomeo suoi figli a "Mazzoni sul Muretto". La donna doveva avere una stanza, un camino, un posto per la legna e una mezza tavola di terreno per coltivare un piccolo orto. La casa suddetta sarebbe rimasta in proprietà ai due figli citati, ma una terza parte doveva andare all'altro figlio Giovanni, sotto forma di 300 cantoni di pietra, due roveri, una “ceresa” e pietre "per il prezzo di lire otto". A Giovanni, che doveva cedere il terreno per l'orto della sorella Antonnia, sarebbe spettato un po' di denaro (anche come terza parte di una vacca). Pantaleone avrebbe pagato 40 messe di suffragio pro anima del "codicillante". I tre figli avrebbero poi dato in legato una doppia a favore dell'oratorio della Madonna del Carmine di Roreto. Nell'atto non si fa menzione di un precedente testamento, ma si cita un altro codicillo fatto il 25 gennaio 1672
Note
- Segnatura originale in inchiostro rosso: "N° 232"