"Atti delli M.to RR. Signori Priore Gio. Batta Furno et Antonio Gilardi procuratori della Chiesa della Valle di Andorno attori contro Tomaso Romano, e Matteo Lampo et altri particolari di detta Valle convenuti"
Tipologia Documento
Data topica
Campiglia Cervo e Torino
Data cronica
- 1655 Giugno 01 - 1660 Aprile 12
Numerazione definitiva
- Numero definitivo
- 1150
- Prefisso
- ASPCC
Contenuto
- Gli atti fanno riferimento a un'indebita sottrazione di denaro fatta da Tomaso Romano e da Matteo Lampo in nome e per conto di don Fabrizio Popolo, parroco di Sagliano. Il denaro era parte di quello raccolto dalla "Università" dei "fabbri cementari", ossia dei "cappelletti", della Valle d'Andorno residenti a Milano. I soldi erano contenuti in due "bussole" dalle quali i valligiani attingevano per elemosinare a favore del Santuario di San Giovanni d'Andorno e della Compagnia del Suffragio di Campiglia Cervo. Si trattava inoltre di impiegare quei denari nell'acquisto di arredi sacri, quadri, paramenti ecc. elencati in dettaglio. Don Furno e il viceparroco cappellano don Antonio Gilardi elessero loro procuratore il signor Giovanni Pietro Caraccio di Milano. Erano intenzionati a recuperare 157,16 lire delle circa 950 prelevare e spese dai due conterranei senza la dovuta autorizzazione e, soprattutto, senza le finalità del caso. La sentenza del 12 aprile 1660 condannava il Romano e il Lampo al pagamento della somma sottratta
Note
- Segnatura originale in inchiostro rosso: "78"