Atti di causa delle comunità della vallata contro Lorenzo Magnani e Giovanni Vanni coesattori del "quartiere d'inverno" nel biennio 1695/1696
- 1702 Gennaio 27 - 1702 Novembre 17
Numerazione definitiva
- Numero definitivo
- 1164
- Prefisso
- ASPCC
Contenuto
Le comunità di Campiglia Cervo, Piedicavallo, Quittengo e San Paolo Cervo avevano versato quanto dovuto ai due coesattori, ma questi ultimi non avevano a loro volta dato corso al pagamento a favore del fisco ducale. L'ammanco ammontava a 771 lire che erano state anticipate dal parroco di Campiglia Cervo, don Giovanni Battista Furno, ma il debito rimaneva e i due, il primo campigliese, l'altro del cantone Valle, non erano in grado di pagare. Il primo procedimento (generato dall'atto di sottomissione, ovvero riconoscimento di debito, delle comunità verso don Forno del 17 ottobre 1701) si svolge ad Andorno a partire dal 27 gennaio 1702 di fronte al giudice ordinario dottor Giovanni Battista Giordanino di Salussola. Poi la causa si sposta a Torino di fronte al Senato (causidico Giuseppe Mercandino rappresenta le comunità appellanti) e a Biella di fronte ad Antonio Giuseppe Vercellone "direttore" della Prefettura della Provincia di Biella (l'avv. Giuseppe De Andreis, per procura dell'11 dicembre 1701, per conto delle comunità e il procuratore Villani per i due ex esattori). Il giudice Vercellone emanò un decreto ingiuntivo per il pagamento in data 3 giugno 1702 e così anche il Senato in data 30 settembre (con aumento del debito di 58,10 lire per interessi decorsi e spese processuali). Il 26 ottobre si procedette alla "levatura di gaggio" (esproprio) dei beni mobili e immobili del Magnani e del Vanni. Con i relativi quattro incanti (vendite all'asta) si arrivò all'assegnazione degli stessi beni alle comunità appellanti il 17 novembre 1702.
Gli imputati sono pressoché sempre contumaci: sembrano addirittura fuggiti e in loro vece compaiono quasi sempre loro parenti. Allegata copia di relazione sulla contabilità esattoriale del 1695-1696 redatta dl notaio Piatto il 3 dicembre 1703. Allegata anche una lettera dell'avv. Mercandino relativa alla consegna degli atti della causa in data 16 dicembre 1710.
Da segnalare che nell'atto dell'11 settembre 1702 è indicato che le carte dell'archivio comunale di Campiglia Cervo erano conservate nel campanile della chiesa parrocchiale.
Nei "testimoniali di levatura di gaggio" del 26 ottobre 1702 (presente il soldato di giustizia Giacomo Sereno Gabazza) si descrivono i beni espropriati. Nella casa del Magnani non si trovava che poco "boscame" e una vacca di pelo rosso, una di pelo grigio, una di pelo bianco e una "manzotta" di pelo "negro". Sequestrate. La casa coperta a coppi e lose aveva una bottega affacciata sulla piazza del paese. Una mezza cascina all'Isola presso il Cervo. Diversi terreni a prato. La casa del Vanni in Valle non conteneva nulla. Oltre alla sua abitazione aveva solo un canepale e un prato al Ritert
Note
- Segnatura originale in inchiostro rosso: "N° 320". Segnatura originale in inchiostro nero: "21". Alcuni sigilli cartacei impressi adesi