Lettera anonima, firmata "un valët", inerente gli otto paracarri di pietra inutilmente abbandonati su uno spiazzo di proprietà parrocchiale "accanto ed a levante della tettoia del mercato"
Tipologia Documento
Data topica
Campiglia Cervo
Data cronica
- circa 1890 - 1900
- Note
- senza data
Numerazione definitiva
- Numero definitivo
- 1198
- Prefisso
- ASPCC
Contenuto
Si tratta di una missiva ironica e fa riferimento a un parroco e alla sua pessima disposizione d'animo verso Campiglia Cervo e i suoi stessi parrocchiani. Tale parroco, non menzionato esplicitamente (ma si tratta senza dubbio di don Giovanni Battista Stupenengo), era morto a Campiglia Cervo (fu il primo parroco a essere sepolto nel cimitero “nuovo” del Maffone) dopo 49 anni di permanenza. Nella lettera si chiede un miglior uso dei paracarri "allineati, come morti in battaglia". I paracarri dovrebbero essere quelli citati nella lite tra la Parrocchia di Campiglia Cervo e il mugnaio Pietro Jacazio di alcuni lustri prima. È probabile, visto il "Riceviamo" scritto in alto, che si tratti di una comunicazione da pubblicare su un giornale locale