Atti di lite della Parrocchia di Campiglia Cervo contro "Rosazza, Cucco, Cerutti, Boggio, Falco Villata prorettore del Santuario di S. Giovanni eretto a Campiglia" in merito alla gestione amministrativa del santuario

Tipologia Documento
Data topica Campiglia Cervo
Data cronica
1627 - circa 1843

Numerazione definitiva

Numero definitivo
1357
Prefisso
ASPCC

Contenuto

1) Copie (estratti) di ordinati dell'Amministrazione Parrocchiale relativi a nomine di consiglieri in sostituzione o surrogazione redatti dal segretario Antonio Mazzucchetti e dal medesimo trascritti in data 8 marzo 1842. Gli ordinati di riferimento erano quelli del 28 maggio 1839, 13 maggio 1840 e 5-6 settembre 1841.

2) Copie (estratti) di ordinati dell'Amministrazione Parrocchiale relativi a questioni diverse per il biennio 1627-1633 in riferimento a: lascito Antonio Ganzino (con un quadro della SS.ma Trinità "posto all'altar de morti" già nel 1626), contabilità dei "ministri" in relazione al "racolto" (1627), composizione del Consiglio di Amministrazione, costruzione della sacrestia e dell'uscio verso il coro (1627), "beneficio delli cappelletti" (associati a non meglio specificati "mercanti" cui erano stati prestati denari della parrocchia), cappella a San Giovanni d'Andorno (lavori edili) in riferimento a un non meglio specificato campanile con tanto di "campanone" da acquistare a Milano (1627), l'allungamento dell'orto della casa canonica verso il mulino, cappellani di San Giovanni d'Andorno con specifiche di confessori, cottura del pane per elemosine, padre Giovanni Antonio Ramasco "a tener scola nella Valle" (maestro di scuola) con relativi compensi (1628), Compagnia della Dottrina Cristiana per il catechismo, riparazione della "campana grossa" (1629), raccolta della decima del formaggio (1629), disposizioni per la tenuta dei conti da parte dei diversi "ministri" dei vari oratori con rendicontazioni nelle mani della "Congregazione Amministratrice" della chiesa parrocchiale (1630), elemosina del sale a Beccara, riparazione del "cornicione" del baldacchino della chiesa parrocchiale (1633), cera raccolta per le sepolture, manutenzione dei paramenti, controllo dell'olio per la lampada, il tutto a carico del cappellano di San Giovanni d'Andorno (1633), infiltrazioni di pioggia nella cappella della Balma nella chiesa del santuario (1633).

3) Atti contro i particolari di Piedicavallo per la smembrazione dalla parrocchia di Campiglia Cervo (don Giovanni Battista Furno vicario foraneo e parroco di Campiglia Cervo contro don Giovanni Stefano Greggio curato di Piedicavallo): supplica al vescovo di Vercelli per evitare la separazione dell'oratorio della B.V. Maria e San Michele Arcangelo con sua erezione in parrocchia e risposta interlocutoria (26 maggio 1683 da Vercelli). La "dotazione" per la nuova parrocchia di Piedicavallo era stata costituita fin dal 1666 (16 gennaio, in Vercelli) in riferimento alla consacrazione del suddetto oratorio da parte di mons. Giacomo Goria, vescovo di Vercelli (1611-1648) che già prospettata la succitata erezione. La costituzione di procuratori per l'erezione della nuova parrocchia avvenne l'8 gennaio 1666, con riferimento a una dote di 50 crosoni come fondo per la congrua. È acclusa la "Nota delli redditi annui della Chiesa di Piedicavallo" redatta il 28 gennaio 1661 (con riferimenti al mulino di Piedicavallo). Il decreto di "dismembrazione" ed erezione è trascritto in copia e data a Vercelli l'8 febbraio 1666 a firma del vescovo mons. Michelangelo Broglia. la nuova parrocchia doveva a quella di Campiglia Cervo una libbra l'anno di cera bianca. L'iniziativa dell'erezione era dal cappellano don Giovanni Battista Vanni. Nel 1683 don Furno impugnava il decreto del vescovo di fronte alla Nunziatura Apostolica di Torino accusando don Vanni e il suo successore don Greggio di essere "intrusi" e dichiarando di voler tornare in possesso della parrocchia ingiustamente eretta. Le motivazioni che avevano spinto Piedicavallo a separarsi erano le stesse addotte poi da Rosazza nel 1824: distanza, impraticabilità delle strade in inverno ecc. Don Furno (che aveva assistito alla questione dal 1666 e ancora si opponeva nel 1683) era rappresentato a Vercelli (il procedimento si dibatteva presso la Curia episcopale) dai procuratori don Giuseppe Domenico Figeto e don Giovanni Battista Bugato, entrambi causidici.

In entrambi i casi (Piedicavallo e Rosazza) la Parrocchia di Campiglia Cervo uscì sconfitta.

4) "Capitoli e decreto vescovile di Vercelli 19 aprile 1768". La "Congregazione Amministratrice" di Campiglia Cervo, "sendovi nati diversi sconcerti, ed abusi dipendentemente dal Regime e governo temporale di dette chiese [Campiglia Cervo e San Giovanni d'Andorno n.d.a.] in dipendenza massime de' capitoli vecchj" aveva deciso di redigerne altri che meglio regolassero i rapporti con il parroco e le sue funzioni, nonché i suoi diritti e doveri. La proposta fu accolta a Vercelli il 19 aprile 1768 dal vicario generale capitolare can. Stefano Gentile. L'originale è sottoscritto anche da don Gaspare Serra. Il 2 agosto 1768 i "capitoli" furono accolti dalla Comunità di San Paolo con apposito ordinato. Segue copia dell'ordinato del Consiglio di Amministrazione della Parrocchia di Campiglia Cervo circa la nomina per concorso della parrocchia essendo morto don Francesco Francesio e stante la rinuncia di don Giovanni Battista Ostano, parroco di Vergnasco, fu scelto don Giuseppe Antonio Lampo (6 novembre 1768). Segue la "Nota di quello che resta dovuto al Sig. Parroco annualmente per cui se gli paga dal Sig. Tesoriere della chiesa parochiale di Campiglia e Santuario di S. Gio. Batta alli 22 di luglio 1769 ha preso possesso il Sig. Preposto Serra cioè in giorno di domenica". Ultimo documento, la precedente riforma dei "capitoli" sottoposta all'affrancazione vescovile e ottenutala da Vercelli il 12 agosto 1732 dal vescovo frate Carlo Vincenzo Ferrero. In calce le rettifiche apportate a detti "capitoli" durante la visita pastorale dello stesso vescovo in data 23 settembre 1733 (in Campiglia Cervo).

La filza dei quattro fascicoli sembra essere stata cucita nel 1842 per liti contro vari convenuti (indicati nel titolo), sempre in riferimento alla amministrazione del Santuario di San Giovanni d'Andorno, dove la Parrocchia di Campiglia era rappresentata dai procuratori Croce e Dogliotti di Torino.

Allegato anche il fascicolo delle "Conclusioni" dell'avvocato causidico collegiato Dogliotti rappresentante degli amministratori parrocchiali di Campiglia Cervo in una causa forse inerente alla gestione amministrativa della parrocchia o di San Giovanni d'Andorno. Nel documento (senza data, ma posteriore al 1843) si fa riferimento a molti atti a partire dal XVII secolo sui limiti giurisdizionali della parrocchia, fino a quelli di mons. Losana del 1841

Note

La segnatura originale in inchiostro rosso è stata strappata. Ce ne sono diverse di "nere" nei singoli fascicoli