Supplica di don Giovanni Battista Forno, vicario foraneo di Campiglia Cervo, al vescovo di Vercelli inerente la indebita sottrazione di bestiami e di mobili già del defunto don Reinero Bruna e caduti in eredità al Santuario di San Giovanni d'Andorno

Tipologia Documento
Data topica Campiglia Cervo
Data cronica
circa 1700
Note
senza data Don Forno muore nel 1706, mentre don Reinero Bruna era ancora in vita nel 1684-1685. Essendo una supplica il documento non è datato
Supplica di don Giovanni Battista Forno, vicario foraneo di Campiglia Cervo, al vescovo di Vercelli inerente la indebita sottrazione di bestiami e di mobili già del defunto don Reinero Bruna e caduti in eredità al Santuario di San Giovanni d'Andorno
Supplica di don Giovanni Battista Forno, vicario foraneo di Campiglia Cervo, al vescovo di Vercelli inerente la indebita sottrazione di bestiami e di mobili già del defunto don Reinero Bruna e caduti in eredità al Santuario di San Giovanni d'Andorno

Numerazione definitiva

Numero definitivo
1419
Prefisso
ASPCC

Contenuto

Don Reinero Bruna di Miagliano, cappellano di San Giovanni d'Andorno, aveva fatto testamento il 19 "cadente mese di aprile" (rogato notaio Bernardo Jacazio) ed era morto il giorno dopo. San Giovanni d'Andorno era stato chiamato erede universale e gli sarebbe spettato il bestiame (vacche, vitelli, porci e una mula) e attrezzi "necessarii per l'arte lattuaria", il tutto presente a Oldenico. Tutto quanto era stato "requisito" da due sacerdoti e da uomini armati di archibugio, a quanto pare in nome e per conto del conte Flaminio Avogadro

Note

Segnatura originale in inchiostro rosso: "N° 156" VEDI ASPCC 0642, ASPCC 1152 e ASPCC 1154