Don Reinero Bruna di Miagliano, cappellano di San Giovanni d'Andorno, aveva fatto testamento il 19 "cadente mese di aprile" (rogato notaio Bernardo Jacazio) ed era morto il giorno dopo. San Giovanni d'Andorno era stato chiamato erede universale e gli sarebbe spettato il bestiame (vacche, vitelli, porci e una mula) e attrezzi "necessarii per l'arte lattuaria", il tutto presente a Oldenico. Tutto quanto era stato "requisito" da due sacerdoti e da uomini armati di archibugio, a quanto pare in nome e per conto del conte Flaminio Avogadro