Atti inerenti la assegnazione di procura generale in capo a quattro valligiani da parte di lavoranti della Valle Cervo occupati a Milano e a Lodi

Tipologia Documento
Data topica Milano
Data cronica
1685 Ottobre 22 - 1693 Dicembre 15

Numerazione definitiva

Numero definitivo
1880
Prefisso
ASPCC

Contenuto

Trascrizione (9 maggio 1693) del notaio Stefano fu Francesco Floriano Cornaro di Milano (abitante alla Porta Comacina, Parrocchia di San Tommaso in Terramara) dell'atto rogato dal fu notaio Francesco Arrigoni nello studio della sua casa in Porta Vercellina, Parrocchia di San Giovanni sul Muro, in data 22 ottobre 1685. In quello strumento, una ottantina di uomini della Valle d'Andorno residenti a Milano (in zone e parrocchie diverse) in quanto tutti "moram trahentes" (ospiti) della Città di Milano "occasione eorum exercitij circa rem cementariam" (per attività di costruzione edilizia), si dichiaravano anche mandatari di altri loro conterranei attivi a Lodi per la stessa ragione (come da strumento 21 ottobre 1685 rogato Bonello di Lodi). Quindi elessero e nominarono loro procuratori generali e speciali i mastri Antonio Vanni, Giovanni Arduino, Giacomo Savoia e Antonio Peraldo. In qualche caso i valligiani impiegati a Milano avrebbero potuto contare in patria su quattro loro rappresentanti in grado di tutelare gli interessi di ciascuno di loro impossibilitato a difendersi perchè lontano. Al consorzio così composto si opposero sollevando alcune eccezioni i già firmatari Carlo e Giuseppe Zedda e Giovanni Battista Baruzzi, che si appellarono al Capitano di Giustizia del Milanese, probabilmente perché consideravano troppo rilevanti le richieste presentate dai procuratori in ordine alla loro attività di rappresentanza. La causa dura dal 3 novembre 1693 al 19 dicembre 1693 (a quel punto la documentazione si interrompe). Al fondo sono allegate le note spese per le attività dei procuratori dal 1685 al 1689, che ammontavano a cifre considerevoli (più di 4.000 lire)

Note

Segnatura originale in inchiostro rosso: "N° 317"