Lapide dedicata alla Società operaia della Valle d'Andorno [1921]
- 1921
- Note
- Sulla lapide: 20 settembre 1921
Numerazione provvisoria
- N. provvisorio
- 52
Descrizione fisica
- Trascrizione:
"L'unione fa la forza
Labor omnia vincit improbus
Nel cinquantenario di sua fondazione il sodalizio ricorda i
soci promotori che nel traforo del Moncenisio assicurarono
agli operai valligiani assistenza e benessere
Bardonecchia 1° febbraio 1871 - Campiglia Cervo XX settembre 1921"
Seguono i nomi dei promotori:
"Golzio Paolo
Valz Giovanni
Valz Blin Luigi
Ostano Giovanni
Magnani Domenico
Rosazza Battore Clodoveo
Martinazzo Daniele
Savoia Vittorio
Bruna Giuseppe
Mosca Giovanni
Gilardi Felice
Gaia Onorato"
Descrizione:
Lapide in pietra della Balma (sienite) con la forma dell'imbocco del Traforo ferroviario del Fréjus (Bardonecchia): due torrioni ai lati dell'ingresso al tunnel. I nomi sono incisi nella luce della galleria.
Quello che appare più come un piccolo monumento che come una semplice lapide è opera di Salvatore Prario (firma in basso a destra).
Notazioni storiche:
Nel 1866 venne fondata a Bardonecchia dagli operai addetti al traforo del Frejus una società di mutuo soccorso col nome di “Società Operaia di Mutuo Soccorso Traforo delle Alpi”. Ad essa avevano aderito anche alcuni valligiani, che lavoravano lì in qualità di muratori, scalpellini e capi squadra assunti da Pietro Ostano-Bottini, capo del Personale.
Una volta terminati i lavori, nel 1871, i valligiani di ritorno in valle decisero di “trasportare” la Società Operaia, trasformandola in “Società Operaia di Mutuo Soccorso della Valle d’Andorno”. Il numero di soci salì da dodici alla fondazione, a 340 nei primi vent’anni del Novecento.
(Cfr. R. Valz Blin, Memorie sull’Alta Valle d’Andorno, Biella, Libreria Vittorio Giovannacci, 1959, pp.331-33).
Da "La Tribuna Biellese" del 24 settembre 1921:
"Inaugurazione della lapide ai promotori della Società OperaiaMartedì 20 Settembre si svolse in Canapiglia la preannunciata cerimonia dell’inaugurazione della lapide a ricordo dei primi promotori della Società Operaia della Valle nel cinquantenario della sua fondazione, avvenuta durante i lavori per il traforo del. Frejus. La cerimonia venne promossa dallo stesso attuale Consiglio Direttivo della Società, ben presieduto dal signor Gaia Giorgion Pietro e di essa furono anima il segretario Alfredo Magnani ed il tesoriere maestro Prario Livio. Essa si svolse in un perfetto ambiente di serenità e di pace, raccogliendo l’unanime e spontanea adesione non solo degli abitanti di Campiglia ma anche di quelli dell’alta Valle, uniti sempre tutti in ciò che è poesia di tradizione e di lavoro. La piazzetta che si apre dinanzi alla bella sede della Società e la stessa strada della Valle erano letteralmente gremite quando alle ore 10 ½ circa il Presidente signor Gaia prese la parola per ricordare l'altissimo significato della commemorazione. Mentre il Presidente parla cade il velario che copre la bella lapide in granito della Balma, opera del valente scultore Prario Salvatore su disegno del signor Baldassarre Savoia. Dei promotori ricordati dalla lapide tre erano ancora presenti, tre arzilli vecchietti che portano sui volti abbronzati dagli anni le tracce di una lunga vita di operosità e di lavoro. Dopo il Presidente parlò l’oratore ufficiale S. E. il Senatore Battaglieri, cittadino onorario di Campiglia e della Valle. Il suo discorso ispirato all’intensa commozione dell'ora, tutto inno alato all’operosità ed all’onestà dei Valligiani del Cervo e interrotto da frequenti applausi specialmente nei suoi altissimi accenni patriottici, venne salutato alla fine da un’imponente ovazione che deve aver detto all’Illustre Parlamentare tutta l’effusione di affetto che lo circonda fra noi e tutta la pienezza dei sentimenti che le sue splendide parole hanno saputo suscitare nell’animo di tutti i presenti. I convenuti si raccolsero poi nell’ampia sala superiore della Società dove venne in modo realmente inappuntabile servito il pranzo sotto l’abile direzione del signor Jacazio. Al tavolo d’onore notammo, oltre al Senatore Battaglieri ed al Presidente della Società, l’avv. Mastrogiacomo in rappresentanza del Sottoprefetto, i Sindaci di Campiglia e dei Comuni dell'alta Valle, il Comm. Buratti, il tenente dei RR. CC. l’avv. Beppe Mongilardi, il Parroco di Campiglia, don Agostino Mersi ed altri. Alle frutta parlarono applauditissimi il Segretario Alfredo Magnani che porse un caldo saluto ai presenti; Don Agostino Mersi che lesse un sonetto improvvisato; e l’avv. Beppe Mongilardi che portò l’adesione della stampa liberale biellese ed auspicò come giovane al sempre miglior avvenire della Patria promettendo che i giovani sapranno sempre ispirarsi ai magnifici esempi che hanno saputo loro tramandare coloro che li hanno preceduti nelle lotte della vita. Da ultimo il Senatore Battaglieri con una meravigliosa improvvisazione volle chiudere la serie dei discorsi inneggiando alla fortezza biellese ricca d’esperienza nei vecchi e di speranza nei giovani, e la simpaticissima cerimonia si chiuse così lasciando in tutti il dolce ricordo di qualche ora serena vissuta fra la quiete del giocondo paesello alpino".