Lapide dedicata alla Società operaia della Valle d'Andorno [1948]
Tipologia Oggetto
Data cronica
- 1948
- Note
- Sulla lapide: 1 febbraio 1948
Numerazione provvisoria
- N. provvisorio
- 19
Descrizione fisica
- Trascrizione:
"La società operaia della Valle d’Andorno
Reduce da Bardonecchia
Teneva in questa casa
La sua prima seduta valligiana
L’8 ottobre 1871.
I soci eredi di tanta gloria
E memori dei loro antenati
Questo ricordo posero
Nel settantasettesimo anniversario
Della sua fondazione.
1o febbraio 1948"
Descrizione:
Lapide in marmo di forma rettangolare orizzontale con iscrizioni nere e, in alto al centro, una stretta di mano.
Notazioni storiche:
Nel 1866 venne fondata a Bardonecchia dagli operai addetti al traforo del Frejus una società di mutuo soccorso col nome di “Società Operaia di Mutuo Soccorso Traforo delle Alpi”. Ad essa avevano aderito anche alcuni valligiani, che lavoravano lì in qualità di muratori, scalpellini e capi squadra assunti da Pietro Ostano-Bottini, capo del Personale.
Una volta terminati i lavori, nel 1871, i valligiani di ritorno in valle decisero di “trasportare” la Società Operaia, trasformandola in “Società Operaia di Mutuo Soccorso della Valle d’Andorno”. Il numero di soci salì da dodici alla fondazione, a 340 nei primi vent’anni del Novecento.
(Cfr. R. Valz Blin, Memorie sull’Alta Valle d’Andorno, Biella, Libreria Vittorio Giovannacci, 1959, pp.331-33).
Da "Corriere Biellese" del 12 febbraio 1948:
"Ebbe luogo domenica scorsa a Campiglia una cerimonia molto suggestiva: ricorrendo il 77° anniversario della fondazione della Società Operaia della Valle d’Andorno, per la lodevole iniziativa del presidente sig. Ernesto Magnani, si è voluto celebrarlo con lo scoprimento di una lapide nella casa ove si tenne la prima adunanza nel 1871. Ai numerosi presenti, dopo la benedizione della lapide, il Presidente rievocò in breve la storia della gloriosa Società la quale tante benemerenze si acquistò nella vallata durante i suoi 77 anni di vita, esortando inoltre a proseguire in perfetta unione e fratellanza senza badare a coloro che cercano di disorientare gli animi seminando la discordia, fase in modo cioè di essere degni dei nostri predecessori che tanti sacrifici fecero per far prosperare la nostra Società Operaia. Al termine del discorso il corteo si portò in Chiesa ove venne celebrata una funzione funebre alla memoria dei soci defunti. Nei locali della sede sociale
seguì nel pomeriggio un trattenimento famigliare di chiusura della festa. La popolazione è intervenuta in numero notevole, dimostrando così di apprezzare la bontà e il significato della cerimonia".
Da segnalare che la lapide è stata staccata nel 2018 per essere restaurata. Ed è stata riposizionata il 12 marzo 2021 (vedi immagine). Sabato 13 marzo 2021 chi scrive [Danilo Craveia] ha ricevuto la notizia (certificata dalla fotografia allegata) circa il fatto che l'iscrizione era stata incisa non su un marmo vergine, bensì su una lapide "riciclata". In effetti si tratta di una lapide sepolcrale di una certa Colomba Gallo Selva, originaria di Tavigliano e vedova Machetto, deceduta il 14 febbraio 1898 (come da atto di morte presente sui registri della Parrocchia di Campiglia Cervo). La lapide reca una data di morte leggermente differente (19 febbraio), ma è più attendibile il registro parrocchiale.