Sanpietrino

Tipologia Oggetto
Data cronica
Fine 19° secolo - Prima metà 20° secolo
Sanpietrini
Sanpietrini

Numero d'inventario

Numero
CM0335.1 - CM0335.7
Inventario
Seminara 2015

Indicazioni sul soggetto

Elemento lapideo per pavimentazioni. I sanpietrini, accostati, vengono posati sul manto stradale, non cementati ma battuti su un letto di sabbia. Questo conferisce elasticità e capacità di coesione e adattamento al fondo stradale. Gli spazi tra un cubetto e l'altro permettono inoltre di far respirare il terreno. I sanpietrini si adattano molto bene all'irregolarità del manto stradale e la pavimentazione cosi ottenuta è molto resistente.

Consistenza rilevata

Tipologia
pezzo/i
Quantità
7

Descrizione fisica

Blocchetto lapideo all'incirca cubico, ricavato da una "plotta". La plotta è un blocco delle dimensioni di circa 24x48x12cm che il cubettista ottiene ridimensionando con con "puncia"e "mazzët"
(punteruolo, subbia e mazzetto) un blocco più grande. Una volta appoggiata la plotta su una cassa, un barile, un banco, il cubettista con pochi colpi decisi ricvava in media 4 cubetti.La produzione giornaliera per ciascun cubettista ("picapere") era di circa 600-700 sanpietrini, ma poteva arrivare anche a 1000

Stato di conservazione

Stato
buono
Data rilevazione
ottobre 2015

Condizione giuridica

Proprietà della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo

Materia e tecnica

Pietra: sienite della balma

Dimensioni

Unità di misura
cm
Annotazioni
lato: da 8 ai 11 cm

Note

I sanpietrini sono stati utilizzati per la prima volta sotto il pontificato di Papa Sisto V e da allora largamente usati per lastricare tutte le starde principali di Roma perchè facilitavano il passaggio dei carri.
La denominazione di sanpietrino (o sampietrino) nasce nel 1725 quando monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro, decise di lastricare Piazza San Pietro con i caratteristici blocchetti di leucitite, una roccia eruttiva tipica delle zone vulcaniche laziali.

Tema