Barella a spalle per il trasporto della calce

Tipologia Oggetto
Data cronica
Fine 19° secolo - Prima metà 20° secolo
Sedile per caricare pietre
Sedile per caricare pietre

Tipologia

attrezzo da trasporto

Numero d'inventario

Numero
CM0340
Inventario
Seminara 2015

Indicazioni sul soggetto

Attrezzo per trasportare in cantiere la calce spenta (la cui consistenza, una volta fredda era abbastanza solida), appoggiandolo a cavalcioni sulle spalle. L'oggetto, grazie alle gambe e all'asse di legno sporgente dallo schienale, poteva essere appoggiato qualsiasi fosse la pendenza del terreno.

Consistenza rilevata

Tipologia
pezzo/i
Quantità
1

Descrizione fisica

Oggetto costituito da un pianale atto ad appoggiare gerle o altri contenitori da caricare sulle spalle e uno schienale  Sia il pianale che lo schienale hanno i bordi arrotondati. Il pianale, in un unico pezzo di legno è provvisto di due gambe, unite e rafforzate da un'assicella orizzontale; lo schienale, costituito da assi inchiodate tra loro, presenta in basso un'asse lignea sporgente per poter appoggiare l'oggetto in qualsiasi pendenza.

Stato di conservazione

Stato
discreto
Data rilevazione
Ottobre 2015
Descrizione danni
Presenza di trecce di insetti xilofagi

Condizione giuridica

Proprietà della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo

Dimensioni

Unità di misura
cm
Altezza
72,5
Larghezza
59,5
Profondità/Spessore
51,5

Note

La materia prima per ottenere la calce è il calcare, roccia ricca di carbonato di calcio o altre rocce che venivano frantumate e "cotte" in fornace con il fuoco delle fascine. In questa fase avviene una reazione chimica (reazione di calcinazione) che porta la liberazione di anidride carbonica e alla produzione dell'ossido di calcio o calce viva che ha una consistenza porosa. Il calcinaio, nell'apposito recipiente, faceva spegnere, lievitare e stemperare la calce viva. L'operazione di spegnere la calce consisteva nel gettare poca acqua sulla medesima, giusto per spegnere la considerevole igroscopicità iniziale; il lievitare era il gonfiarsi, riscaldarsi, rammollirsi e disfarsi che avveniva lasciandola in poca acqua; lo stemperare era la terza operazione del Calcinaio il quale dopo l'impiego di maggiore quantità d'acqua che ne faceva riprendere il bollore e dopo alcune ore di lavoro di mescolamento eseguito con l'apposita zappa (da tirare con il ferro rivolto in alto, ossia capovolta, e da spingere in posizione inversa), otteneva la calce spenta, ossia l'acqua di calce, grassa ma molto liquida, lattiginosa. che si faceva colare attraverso una griglia molto fine per eliminare i grumi di calce più compatta non spenta che con il tempo avrebbero potuto far "fiorire" l'intonaco. L'acqua veniva raccolta in un bacino e il giorno seguente essa si presentava già spessa come una crema e la maturazione si protraeva per una quindicina di giorni, diventando grassello, una massa plastica, burrosa e consistente.

Link esterni

La calce e la sua storia
Tipologia
approfondimento