Lapide dedicata a Angelo Zegna di Monte Rubello di Trivero
- 2022
- Note
- La discrepanza cronologica rispetto alla data incisa sulla lapide riguarda la datazione del lascito a favore del Santuario di San Giovanni d'Andorno.
Numerazione provvisoria
- N. provvisorio
- 55
Indicazioni sul soggetto
- Il discorso pronunciato dal Presidente dell'OPL San Giovanni d'Andorno, Pier Luigi Touscoz (pubblicato su "La Voce di San Giovanni, Bollettino di San Giovanni", luglio 2022):
San Giovanni d’Andorno, 26 giugno 2022.
San Giovanni d’Andorno è luogo d’incontro di grandi costruttori. Queste lapidi, queste pietre incise, che accomunano quei costruttori, simboleggiano tutte le altre pietre che formano questo complesso e che connotano da sempre la Bürsch, l’Alta Valle Cervo. Pietre su pietre, a intrecciare un tessuto nobile, speciale, la cui lavorazione ha reso i valìt apprezzati nel mondo quanto i tessitori biellesi loro conterranei. Qui si incontrano eccellenti costruttori di edifici, di infrastrutture e, come colui che giustamente celebriamo oggi scoprendo questa pietra, anche di tessuti. Angelo Zegna di Monte Rubello di Trivero è stato un costruttore. Tra i più abili e audaci, e come tale verrà tramandato. Con valori antichi e con spirito aperto al cambiamento, ha costruito lavoro, stabilità e buona fama. Ha costruito bellezza fatta bene. Ha costruito un’eredità straordinaria, essendo stato erede di un altro costruttore, cioè Ermenegildo Zegna, e avendo condiviso il suo eccezionale cantiere, esteso da Trivero al mondo, con un altro costruttore, ovvero il fratello Aldo. Quando il padre ha posto la sua trama nell’ordito delle valli biellesi, tracciando il solco della strada “Panoramica Zegna”, ha incrociato il suo destino con quello di San Giovanni d’Andorno e con quello di coloro che già prima avevano inteso offrire possibilità inedite per questa vallata. Ed è spontaneo rievocare quale esempio la figura visionaria e magnanima di Federico Rosazza, che in Ermenegildo Zegna ha trovato un prosecutore, un emulatore e un ampliatore. I figli del primo conte di Monte Rubello di Trivero hanno a loro volta proseguito, emulato e ampliato, portando a compimento l’opera della “Panoramica Zegna”, in modo che anche San Giovanni d’Andorno potesse beneficiare di un collegamento viario in quota di assoluta valenza non solo commerciale e turistica, ma anche ambientale, paesaggistica e, soprattutto, culturale. Il 24 giugno 2001 l’Amministrazione di San Giovanni d’Andorno ha voluto scolpire nella pietra il segno della munifica generosità del Gruppo Ermenegildo Zegna commemorando l’ingegner Aldo mancato l’anno prima. Quel giorno Angelo Zegna era qui. Oggi l’occasione si ripete. La scomparsa di uomini di questa caratura, di costruttori di questa caratura, non è mai un lieto evento. Ma nella nostra valle le più belle primavere fioriscono dopo gli inverni più duri, e dal gelo nasce il nostro verde meraviglioso. È un ciclo nel quale il domani è migliore se esiste un ieri fecondo e prodigo. Così adesso salutiamo questa nuova pietra. Sicuramente questo marmo metterà radici accanto agli altri marmi, profondamente in questa terra fatta di sienite. Facendo germogliare l’albero della memoria di “DAZ”, un protagonista e un testimone di un secolo intero. Un albero che darà il frutto concreto del ricordo di un degnissimo biellese, di un uomo forte, figlio e padre di una famiglia forte, onorata, che onora San Giovanni d’Andorno della sua amicizia assidua e della sua considerazione rinnovata. Questa nuova pietra suggerisce di costruire ancora. Insieme. Grazie.
Descrizione fisica
- Trascrizione:
"A perenne ricordo di
Angelo Zegna
di Monte Rubello
munifico benefattore
di questo santuario.
L'Amministrazione riconoscente pose
dic. 2021"
Descrizione:
La lapide di marmo inciso, molto semplice e senza decorazioni, è collocata sopra l'accesso all'archivolto tra la chiesa e la rettoria del santuario.
Notazioni storiche:
Angelo (1924-2021), figlio secondogenito di Ermenegildo Zegna di Monte Rubello di Trivero.
Link esterni