Atti di lite tra gli eredi del notaio Bernardo Iacazio e l'Oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano di Forgnengo
Tipologia Documento
Data cronica
- 15 dicembre 1724 - 29 dicembre 1729
Numerazione provvisoria
- N. provvisorio
- 207
Numerazione definitiva
- Numero definitivo
- 74
- Prefisso
- OdF
Contenuto
- Si tratta di una causa molto complessa, con riferimenti documentari risalenti fin dall'inizio del XVII secolo. La questione verteva sui beni lasciati da Giovanni Battista Iacazio era morto verso il 1715, che aveva chiamato erede suo universale il figlio Antonio. Quest'ultimo aveva ceduto detti beni all'Oratorio con uno strumento datato 2 novembre 1720 (redatto in latino nel luogo di Vidardo, Diocesi di Lodi, ove Antonio Iacazio viveva). Giovanni Battista Iacazio possedeva a Forgnengo metà di una casa e diversi appezzamenti di terreno. Passati al figlio, quest'ultimo li aveva ceduti all'Oratorio nel 1720. Ma la casa (ovvero la metà della casa prima citata) era stata occupata dai fratelli Giovanni Battista e Giuseppe Iacazio, figli del notaio Bernardo. Alla prima istanza degli amministratori dell'Oratorio (dicembre 1724) era seguita una sentenza di Giovanni Vincenzo Rappis, notaio di Andorno Cacciorna e podestà e giudice di Campiglia Cervo in data Biella, 20 dicembre 1729. Tale sentenza non era del tutto favorevole all'Oratorio stesso e ai suoi ministri.
Nella filza è presente l'atto rogato dal notaio Angelo Antonio Maldotto di Lodi (2 novembre 1720) che aveva innescato la lite, trascinatasi poi fino al 1732, con strascichi fino al 1740.
Consistenza rilevata
- Tipologia
- filza/e
- Quantità
- 1
Stato di conservazione
- Stato
- buono
Modalità di scrittura
- manoscritta
Note
- Vedi schede OdF 75, OdF 76, OdF 77 e OdF 78.