- Libro (registro) degli alberi (alternativo)
Contenuto
- Il registro “Arborum”, cioè “degli alberi”, e lo si può considerare come un “libro delle mutazioni”, cioè un registro sul quale si annotavano le variazioni di proprietà. In questo caso non immobili o terreni, bensì alberi. Il che lo rende un “pezzo” pregiato, perché niente affatto usuale. Accatastare le piante d’alto fusto è un’operazione che può apparire inutile, oggi, ma che segnala quanto gli alberi, all’epoca, fossero importanti, capaci di generare reddito e non da abbattere alla leggera. Si compravano e si vendevano “in piedi” con i terreni su cui erano cresciuti (tanto che negli strumenti notarili si scriveva: tale cede a talaltro un “prato con soprastanti”, dove i soprastanti erano, per l’appunto, gli alberi). Così, quando un terreno passava di mano, lo facevano anche le piante. Ecco allora la necessità di registrarne il “movimento” catastale.
Si potrebbe spingere l'analisi un po' oltre affermando che "arborum" non stia per "degli alberi" in generale, ma per "degli arbo", ovvero dei castagni. Se fosse corretta, questa interpretazione spiegherebbe l'assenza di indicazioni sulle essenze (specie) delle piante accatastate.
Il libro riguarda tutta la Valle d'Andorno, ma è stata riprodotta solo l'ultima porzione, quella relativa alla parte alta della vallata (la Bürsch).
Esistenza e localizzazione degli originali
- Archivio di Stato di Biella, Archivio Storico della Città di Biella, Comune di Biella, serie prima, busta 306, fascicolo 7074.