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«Nel quieto e poetico Santuario di San Giovanni, si raccolse domenica 6 Luglio una moltitudine di gente, per l’inaugurazione del Parco della Rimembranza, in ricordo perenne dei Gloriosi Caduti. Felice e geniale fu l’idea di riunirsi i cinque Comuni dell’alta Valle del Cervo per la scelta del posto, veramente suggestivo», così inizia la cronaca della giornata pubblicata sul bisettimanale fascista “Il Popolo Biellese” del 9 luglio 1924. Il vescovo di Biella, monsignor Giovanni Garigliano, celebrò la messa al campo di fronte a una folla di valligiani e di autorità. Tutte le istituzioni erano presenti, da quelle fasciste a quelle ecclesiastiche, unitamente alle associazioni combattentistiche, reducistiche e degli orfani, delle madri e delle vedove di guerra. L’oratore ufficiale, il novarese on. Aldo Rossini (1888-1977), salutò il Duca di Pistoia, l’ospite atteso più illustre in rappresentanza della Real Casa, assente per ragioni di salute, e quindi «con vibratissime parole lumeggia il vero significato della austera riunione. Dice che troppa gente ha in un periodo non lontano oltraggiato il sacrificio di questi Eroi Caduti, che queste riconsacrazioni devono portare incitamento a tutti senza distinzione di parte, al dovere del lavoro per il bene e la grandezza della nostra Patria. Solo allora i nostri Gloriosi morti troveranno il conforto del loro Grande Sacrificio» (ancora da “Il Popolo Biellese” del 9 luglio 1924). Il pranzo ufficiale, organizzato dal presidente del Santuario, cav. Achille Ettore Boffa, e dal rettore, don Antonio Miniggio, fu servito dal gestore della locanda del Santuario, Alfredo Mazzocchi. Don Agostino Mersi, maestro nelle scuole di San Giovanni d’Andorno e poeta, declamò i versi di un suo inno ai caduti. Al termine del banchetto, il sindaco di Biella, Riccardo Sormano, propose l’erezione di un monumento a Edmondo De Amicis, frequentatore dell’Alta Valle Cervo e cantore dei piccoli valìt. La proposta fu accolta con calore e realizzata nel 1925.