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Nel Parco della Rimembranza di San Giovanni d’Andorno si trova una sienitica colonna mozza. Richiama quella dell’Ortigara eretta nel 1920 all’epoca della prima Adunata dell’Associazione Nazionale Alpini, «per non dimenticare». Su quel simbolo alpino, la placchetta collocata nel 2003 in occasione del primo Raduno del Raggruppamento A.N.A. Vallecervo, indica la profonda alpinità di questo luogo. Gli alpini, per ovvie ragioni, sono di casa tra le montagne della Bürsch ed è forte il legame tra le “penne nere” e questo sacrario che celebra il ricordo di coloro che, in guerra, sono “andati avanti”. I 23 alpini certi, e gli altri ancora da riconoscere come tali (specialmente i valìt che morirono da alpini durante la Seconda Guerra Mondiale o negli anni immediatamente successivi per le conseguenze dell’esperienza bellica), formano un contingente rilevante. La maggior parte di loro è stata inquadrata nel 4° Reggimento, quasi sicuramente nei battaglioni “Aosta” e “Ivrea”, quelli più vicini in termini territoriali. Ma non manca chi fu arruolato nel 2° o nel 3° Reggimento, come il sottotenente Ugo Boggio Marzet da Oriomosso (classe 1890, studente di Fisica e Matematica all’Università di Zurigo), Medaglia d’Argento al Valor Militare, morto in combattimento sul Monte Vodice il 18 maggio 1917, mentre guidava il suo plotone all’assalto. Il caporale Mario Jacazio da Riabella era del 5° e fu ucciso sul Monte Solarolo del Grappa il 13 dicembre del 1917. Negli stessi giorni, non lontano, cadeva anche il caporal maggiore Oreste Peraldo Bracet di Piedicavallo del 7°. Nel medesimo reparto fu anche il suo compaesano Amilcare Peraldo Prun, “ragazzo del ‘99”, che aveva già dato la vita, sempre sul Monte Grappa, il 29 novembre 1917. Da sempre sono proprio gli alpini della Bürsch a prendersi cura di questo sacrario e i quattro pannelli che lo illustrano sono stati collocati in occasione del centenario di fondazione (7 luglio 2024) per conservarne e tramandarne la memoria.