Lasciapassare (passaporto) rilasciato a Pietro Rosazza Barioglio

Tipologia Oggetto
Data topica Biella
Data cronica
5 marzo 1870
Note
data di rilascio del documento
Passaporto rilasciato nel 1870 a a Pietro Rosazza Barioglio
Passaporto rilasciato nel 1870 a a Pietro Rosazza Barioglio

Numero d'inventario

Numero
CM0353
Inventario
Seminara 2015

Indicazioni sul soggetto

Passaporto del Regno d'Italia rilasciato nel 1870 a Rosazza Barioglio Pietro per recarsi a lavorare in Francia 

Consistenza rilevata

Quantità
1

Descrizione fisica

Foglio prestampato e compilato a mano, rilasciato dal Ministero per gli Affari Esteri e in nome di S.M. Vittorio Emanuele II. Con il documento viene chiesto alle autorità Civili e militari di Sua Maestà e delle Potenze Alleate di far passare liberamente Rosazza Barioglio Pietro e di fornirgli assistenza in caso di necessità. A sinistra del passaporto sono riportati i dati  anagrafici : anni 39, nato a Piedicavallo, di professione scalpellino. In calce, la firma per delega del Sotto Prefetto di Biella. Sul documento sono apposte sia la data del rilascio(5 marzo 1870) sia la validità di 1 anno. 

Condizione giuridica

Proprietà della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo

Dimensioni

Unità di misura
cm
Altezza
39
Larghezza
27,9

Note

Tipologia di documento diffuso nelle case dell'Alta Valle Cervo in quanto collegato all'emigrazione stagionale delle maestranze locali verso altri Paesi Europei.
Infatti "fin dall'insediamento dell'uomo nel territorio è stato il mestiere tradizionale di scalpellino-muratore, con l'utilizzo della sienite – una varietà di granito di pregio di cui l’Alta Valle è ricca – a scopo edilizio, a fornire un’alternativa all’originaria attività pastorale. Per consentire l'autosufficienza economica, troppo vincolata dai condizionamenti ambientali e da un suolo avaro di prodotti, i Valit (valligiani) si resero protagonisti di un’emigrazione qualificata, la quale, se da un lato produsse elevati costi sociali, dall’altro permise di contenere la domanda alimentare e di introdurre in Valle i proventi derivanti dal lavoro esercitato all'esterno.
Nel Cinquecento mastri da muro valligiani sono documentati a Milano nella costruzione del Duomo. Se a partire dal Settecento i Valit divennero costruttori di fortificazioni, opere pubbliche, strade, linee e gallerie ferroviarie perlopiù in Piemonte e in Francia, verso la metà dell’Ottocento l'emigrazione si fece transoceanica con tempi e costi di viaggio ben più onerosi."

Link esterni

Bibliografia/Fonte

Tema