Andorno Valley, quando gli inglesi scoprirono la Bürsch (seconda parte)

di Danilo Craveia [Eco di Biella, 21 marzo 2022]


Elizabeth Lynn Linton visitò la Valle d’Andorno e la Bürsch nell’estate del 1883. Prima ancora che il suo reportage storiografico, History in little, uscisse, nel 1884, su “The Gentleman’s Magazine”, un pezzo analogo per contenuto geografico (ma molto meno approfondito in senso storico) e per stile, era già apparso su “The Queen. The lady's newspaper” nell’autunno del 1883. L’articolo fu ripreso e tradotto da “L’Eco dell’Industria – Gazzetta Biellese” durante l’inverno seguente con il titolo All’ombra delle montagne (con qualche intoppo editoriale, ossia saltando dei pezzi…). La parte che riguarda la sua visita alla vallata comincia così: “Quanto bella diventa la strada! Man mano che v’appressate alle montagne la valle si restringe. Giù in fondo scorre il Cervo e sui ripidi fianchi dei colli boscosi stanno villaggi dall’apparenza svizzera, che vi fanno stupire come ci si possa giungere e chi sia stato l’uomo coraggioso che posò i primi fondamenti su quei dirupi vertiginosi. Guardate Riabella: sembra inaccessibile, posata là sulla vetta d’un colle che si erge al cielo. Altri villaggi appaiono ad un tratto al viaggiatore da frammezzo ai boschi, quasi altrettante visioni magiche, esposti alla luce del sole, sempre più e più alti, arrampicantisi per i ripidi colli in gruppi di rossi tetti e di bianche pareti. Che fresche brezze e che aria balsamica deve esserci lassù! 

-	Elizabeth Lynn Linton.
- Elizabeth Lynn Linton.

Elizabeth Lynn Linton (1822-1898) fu apprezzata giornalista (la prima stipendiata in assoluto in Inghilterra) e romanziera di grande successo. Di lei si è occupata Anna Bosazza per la “Rivista Biellese” nel 2016 ed è un personaggio da riscoprire, anche e soprattutto per i suoi rapporti “idroterapici” con lo zumagliese Antonio Sella, titolare del Grand Hotel d’Andorno. La sua prima testimonianza della Valle Cervo e della Bürsch apparve su “The Queen. The lady's newspaper” nell’autunno del 1883, mentre all’inizio della primavera dell’anno successivo su “The Gentleman’s Magazine” uscì History in little. Quest’ultimo scritto fu “adottato” dallo stesso albergatore Sella per dar corpo al suo Andorno with photographs and a map of the neighbourhood, pubblicato da Amosso nel 1887 (e ristampato nel 1894), ma con la firma della più esotica e gettonata autrice londinese. Lo stesso Sella fu menzionato dal medico vittoriano David Young nel 1886 nel volume Rome in winter and the tuscan hills in summer. A contribution to the climate of Italy” Il suo albergo ad Andorno, con lo stabilimento idroterapico annesso, era una meta consigliata, specialmente per le montagne della Valle Cervo che, d’autunno (la stagione migliore, secondo l’autore), offrivano belle escursioni nei boschi sotto le cime innevate.

Procedendo lungo la strada, vi lasciate dietro le cave di pietra sui due fianchi della valle. La pietra è bellissima, grigia, compatta e sparsa di schisti luccicanti, pari, se non superiore, al nostro granito d’Aberdeen ed alla sienite d’Egitto. Se ne manda molto lontano, perfino in America, come le sedie di Cossila che voi vedete sulla strada d’Oropa. La valle, sempre più bella, sempre più pittoresca, vi porta ad un bivio. La strada a destra conduce a Rosazza, Piedicavallo e quindi alla Val d’Aosta”. Una lusinghiera presentazione, che prosegue nel dettaglio: “I più begli edifici di Rosazza furono costruiti da un ricco e munifico signore, in stile eccellente e con buon gusto. Sono opera della sua munificenza la chiesa, l’asilo, il camposanto col ponte che l’unisce ad un pubblico giardino a destra della strada, e molte altre case. Tutte queste costruzioni furono fatte secondo pregevoli modelli e col bel granito bigio della valle, solide, senza pretesa quantunque piene di concetti architettonici, severe più ancora che graziose, pulite e salubri e dilettevoli nello stesso tempo. Questo piccolo villaggio biellese sito in una stretta valle che non ha gran commercio e non serve di passaggio favorito per nessun posto, è una gemma del più alto valore. Non potete far a meno di fermare i vostri cavalli e di soffermarvi. Amanti d’ogni cosa bella […] la squisita freschezza di questo sito, non può a meno d’ispirare in voi un indicibile fascino. Qui nulla guasta la vostra soddisfazione. Sobrio e pulito, solido e bello, esso pare come se dovesse essere la culla d’un nuovo ordine di cose, l’inizio di una più avanzata umanità. Rosazza è oltre modo interessante e dilettevole e non ve ne allontanate che con sincero rimpianto”. I rosazzesi di ieri e di oggi possono essere contenti di tanta buona fama. L’altra strada, quella a sinistra dopo il ponte Concresio, portava al Santuario di San Giovanni d’Andorno “che per interesse religioso e devota venerazione ha la preferenza su quello di Graglia. Tutti questi santuari sono naturalmente venerati e la loro efficacia non vien messa in dubbio: ma c’è riverenza e riverenza, fede e fede. Imperocché anche la fede ha i suoi oggetti favoriti e le manifestazioni divine hanno vari gradi di potenza e scelte vie di comunicazione. Di S. Giovanni e dei suoi dintorni c’è da dire ben più di queste mie notizie; essi offrono abbastanza materia per un articolo speciale imperocché parecchie delle cose più notevoli del circondario di Biella appartengono alla Valle d’Andorno, ed anche al paesaggio che si gode dalla strada che conduce al Santuario di S. Giovanni è per selvaggia bellezza incontestabilmente la gemma di tutti i paesi che giacciono all’ombra delle alpi italiane”. Una dichiarazione d’amore… 

Già in Country Life in Piedmont del 1858, di Antonio Gallenga, patriota piemontese della cerchia di Mazzini emigrato a Londra nel 1839 dopo tre anni trascorsi a Boston, alla pietra della Valle Cervo era riconosciuta una certa qualità. “Very excellent quarries of granite and other rock and stone are in full activity at Pont, at Andorno, and all over the mountain region. This trade will be multiplied a hundredfold, in proportion as railway and other communication enables the miner to send his material to the capital and to other towns, where streets and houses alike need it”. Sussisteva un problema di trasporto che rendeva le cave non molto redditizie, ma con la ferrovia sarebbe cambiato tutto. Si trattò di attendere solo trentaquattro anni… In effetti, la questione dei trasporti in Valle Cervo non era secondaria. Ma non se ne accorse, dato che non passò nella Bürsch, Samuel Butler. Nel suo Alps and sanctuaries of Piedmont and the Canton Ticino, stampato a Londra nel 1882, dedicò poche distratte parole al santuario giovanneo. Visto da Oropa, “there is another sanctuary about three hours’walk over the mountain behind Oropa, at Andorno, and dedicated to St. John. We were prevented by the weather from visiting it, but understand that its objects are much the same as those of the institution I have just described”. Tutta colpa del maltempo, quindi, ma il caustico autore vittoriano poteva sprecarsi un po’ di più. O evitare di scrivere che a San Giovanni d’Andorno non c’erano novità rispetto a Oropa… Che acume! Nessuno si aspettava che di là dei monti ci fosse Piccadilly Circus…! Ora andiamo a conoscere Ellinor Lucy Broadbent che, con la sorella fotografa Margaret E., nel 1928 pubblicò a Londra Alpine valleys of Italy from San Remo to lake Orta. La donna, all’epoca aveva cinquantacinque anni (morirà nel 1954), tracciò un gustoso “itinerario” da Biella fino a Piedicavallo, tutto fatto a bordo di un autobus delle linee Felice Fossati (l’ATAP di allora). Alle sei del mattino partenza dal garage in città. Le signore si presentano con mezzora di anticipo, ma il torpedone stava già partendo. Zaini in spalla lo rincorsero gridando e agitando i bastoni. “In England our efforts would have been regarded by the passers-by with stony indifference, but not so in Italy, and specially in Biella, where every one is most kind and helpful”, cioè “in Inghilterra i nostri sforzi sarebbero stati guardati dai passanti con ruvida indifferenza, ma non in Italia, e specialmente a Biella, dove tutti sono gentilissimi e disponibilissimi”. Riuscite a salire, le inglesi ebbero la bella sorpresa di vedere migliorare il tempo, da uggioso che era a soleggiato. Così poterono osservare la “pretty wooded valley” fino ad Andorno, con i suoi bagni, e giungere “near Balma, the terminus of the little railway from Biella, there are quarries of syenite, a very hard granite similar to the stone found ad Assouan and used for making the great dam”. Ecco perché “the English Governement employed workmen from Balma, as they were accustomed to working this stone”

-	Inserto pubblicitario della ditta Felice Fossati. Su uno di questi autobus viaggio Ellinor Lucy Broadbent e la sorella Margareth dirette nella Bürsch.
- Inserto pubblicitario della ditta Felice Fossati. Su uno di questi autobus viaggio Ellinor Lucy Broadbent e la sorella Margareth dirette nella Bürsch.

La manovalanza degli scalpellini era apprezzata anche dai britannici. Dopo il capolinea delle FEB e dopo un salto a San Giovanni d’Andorno, è Rosazza ad affascinare le viaggiatrici. Naturalmente la figura del grande Federico si staglia sullo sfondo. “There are hotels, villas, schools, a library, and a cemetery, all built in the most florid style with arches and towers and porticoes, entirely out of harmony with the oldworld village surrounding them”. Tutto era armonico, tra il vetusto villaggio e il revival medievale voluto dal senatore. Quando scesero a Piedicavallo trovarono un albergo pulito e confortevole. Il tramonto era particolarmente suggestivo, con soffici nuvole rosa “floating over the wooded hills”. A lungo le due sorelle passeggiarono tra le case e di fronte alla chiesa. La mattina seguente si misero in marcia verso la Mologna Piccola. Lungo il sentiero, “we overtook two girls very hearly laden with baskets on their backs, containing pots and pans, clothes, bottles of wine, and sweeping brushes, and boys who had the easier task of driving up the cows”. Giovani valëtte e piccoli valìt diretti agli alpeggi con le gerle cariche di attrezzi, al seguito delle loro mucche. Idillio alpestre nella Bürsch, bello da leggere anche in inglese.

Piedicavallo ai tempi della visita di Ellinor Lucy Broadbent (da piedicavalloinfo.it)
Piedicavallo ai tempi della visita di Ellinor Lucy Broadbent (da piedicavalloinfo.it)