Bürsch. Le anime della vallata
Spettacolo teatrale itinerante liberamente tratto dalle pagine di Massimo Sella
Spettacolo teatrale La Bürsch Le anime della vallata,
di Anna Bosazza e Danilo Craveia, settembre 2019.
Lo spettacolo avrà carattere spiccatamente femminile, come è lo spirito della Bürsch (casa, patria, vallata, ma anche madre e, soprattutto, donna).
Il rapporto tra Massimo Sella (1886-1959) e la Bürsch, espresso nel volume omonimo edito nel 1964, passa attraverso la delicata sensualità e l'amore profondo che l'autore, un forest ossia un non valìt, aveva per la moglie, Edvige Magnani (1888-1943) e per la sua terra.
La Bürsch è il simbolo dell'eterna femminilità, tra maternità e vitalità, che con un gesto intellettuale, ma anche esperienziale, va penetrata (nel senso di compresa e fatta propria) e vissuta per tendere a una visione complessiva della vita. Massimo Sella arriva, in alcune pagine, a esprimere tale tensione con dolente rassegnazione, bella ironia e curiosa intelligenza.
Massimo Sella, forse perché "straniero", ha saputo cogliere molto dell'anima della valle e il genius loci ha trovato la sua migliore rappresentazione nel libro che fa da canovaccio per lo spettacolo.
Tuttora "La Bürsch", prodotto editoriale e letterario quanto mai ibrido e difficile da definire (tra autobiografia, raccolta etnografica, taccuino glottologico, diario di viaggio, saggio storico ecc.), è uno dei libri più amati dai biellesi che si interessano al Biellese.

"La Bürsch" si presta quindi a una rilettura teatrale che ne faccia emergere i tratti salienti, tra conversazioni intime e scene di ampio respiro, secondo un percorso di scoperta del territorio e della sua gente in chiave storica e socio-antropologica. Ma anche e soprattutto secondo un cammino introspettivo di acquisizione di consapevolezza personale rispetto a un contesto di primo acchito chiuso e refrattario ai cambiamenti, ma al contrario (come già evidenziato dallo stesso Massimo Sella) capace, anzi necessitoso, di accogliere e di rinnovarsi per non scomparire.
Ecco perché la "guida" ideale e fisica dello spettacolo sarà una giovane forestiera di oggi, ovviamente più interessata al proprio smartphone che a ciò che la circonda, che alla fine della sua piccola avventura acquisirà, a suo modo, un po' di quell'anima della valle diventando una nuova valètta, una nuova donna della Bürsch che sarà capace di trasmetterne la sapienzialità, le tradizioni e i valori.
Il tono della rappresentazione sarà naturalmente accessibile e godibile, tra levità e serietà, tra allegria dialettale e riflessione personale, tra la novità di alcuni scorci non usuali del santuario e il ritrovare (gustandoli) i sapori della Bürsch. Un giusto e non pretenzioso tributo all'opera di Massimo Sella scomparso sessant'anni fa.



Lo schema della scena delle masche
9) IL CAMPANUN DELLE MASCHE
LUOGO: sotto il campanile;
CARATTERISTICHE: un piccolo falò per inscenare il sabba;
PERSONAGGI IN SCENA: tre donne in costume da masche (streghe);
DURATA:5 min.
SCENA: le donne si trovano per il sabba e parlano di incantesimi e leggende della valle. Poi suona il campanun e fuggono, come da tradizione, con la Fede che sconfigge la superstizione.